The Beginning of Japan - The Tale of the Gods (First Half) - Wecreate Japan

L'inizio del Giappone - Il racconto degli dei (prima metà)

- Prologo: L'inizio del Cielo e della Terra e la nascita degli Dei

I miti fondativi del Giappone sono riportati nei più antichi testi storici giapponesi, il Kojiki e il Nihon Shoki.
Questi testi descrivono la nascita del mondo, l'emergere degli dei e la creazione dell'arcipelago giapponese in una grande narrazione.
Questa mitologia costituisce il fondamento della cosmologia shintoista, che è alla base della cultura e delle credenze giapponesi.

Il mondo mitologico è diviso in tre regni:

Takama-ga-hara (L'Alta Pianura del Cielo) – Il regno celeste dove risiedono gli dei.

Ashihara-no-Nakatsukuni (La Terra Centrale delle Pianure di Canne) – Il regno terreno, il prototipo del Giappone.

Yomi-no-Kuni (La Terra dei Morti) – Il mondo sotterraneo dove vanno le anime dei defunti.

Questa storia si svolge mentre il cosmo emerge dal caos, gli dei nascono e la terra giapponese prende forma.

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- ​​Capitolo 1: L'inizio dell'universo e la nascita dei tre dei creatori

La creazione del mondo nella mitologia giapponese descrive come ebbe origine il Giappone e come fu stabilito l'ordine.
Il Kojiki e il Nihon Shoki raccontano come la nascita degli dei portò alla formazione del Giappone.

1. L'universo caotico e la nascita del mondo
In un lontano passato, non esisteva nulla: solo uno stato di caos primordiale (konton), un'esistenza indifferenziata e senza forma.
Era come se una fitta nebbia riempisse il vuoto, dove né forma né significato erano ancora stati definiti.

Questo caos, simile al concetto occidentale di "Caos" nella mitologia, non era disordine, ma piuttosto uno stato di incompiutezza.

Col tempo, gli elementi leggeri e puri si elevarono verso l'alto, mentre gli elementi pesanti e densi sprofondarono verso il basso, creando il concetto di cielo e terra. Questa divisione portò alla nascita di due regni:

Takama-ga-hara (L'Alta Pianura del Cielo) – Il regno celeste in alto.
Ashihara-no-Nakatsukuni (La Terra Centrale delle Pianure di Canne) – La terra in basso, il precursore del Giappone.
Mentre il cielo e la terra prendevano forma, emersero i primi esseri divini, i Tre Dei Creatori.
Questi dei giocarono un ruolo fondamentale nel plasmare il mondo e sono conosciuti come Zōka Sanshin (Tre Divinità della Creazione).

2. I Tre Dei Creatori (Zoka Sanshin)

 

(Art.Mochida daisuke)

Ame-no-Minakanushi – La Divinità Suprema e il Centro dell'Universo.
Takamimusubi – Il Dio della Creazione e della Prosperità.
Kamimusubi – Il Dio della Vita e della Crescita.

A differenza delle divinità successive, queste tre divinità non assunsero forma fisica né intervennero direttamente nella creazione.
Invece, trasmisero la loro missione divina alla generazione successiva di divinità.

Dopo la loro comparsa, apparvero altre cinque divinità chiamate Divinità Celesti Separate (Kotoamatsukami).
Queste divinità risiedevano a Takama-ga-hara e contribuirono a plasmare il cielo e la terra.

- La Nascita dei Kotoamatsukami (Illustri Dei Celesti)

Dopo che lo Zoka Sanshin divise il cielo e la terra e pose le fondamenta del mondo, altre cinque divinità apparvero a Takamagahara. Queste divinità sono note come Kotoamatsukami, o Divinità Celesti.

A differenza delle divinità successive che intervengono direttamente, i Kotoamatsukami non intervengono visibilmente nel mondo. Tuttavia, svolgono un ruolo cruciale nel preservare l'ordine e l'armonia dei cieli, preparando la fase successiva della creazione.

(Kuni-no-Tokotachi no Kami)

I cinque Kotoamatsukami sono:

  • Kuni-no-Tokotachi no Kami
    La divinità che simboleggia le fondamenta inamovibili della terra, rappresentando la permanenza e la stabilità della terra.
  • Toyokumonu no Kami
    Una divinità che incarna la ricchezza delle nuvole, rappresentando la presenza che riempie lo spazio tra cielo e terra.
  • Uhiji-ni no Kami
    Una divinità che simboleggia la forza vitale radicata nella terra.
  • Suhiji-ni no Kami
    Una controparte di Uhiji-ni no Kami, responsabile di incoraggiare la crescita e la prosperità.
  • Tsunugui no Kami e Ikugui no Kami
    Divinità incaricate di consolidare le fondamenta della terra e di collegare cielo e terra.

Mentre queste divinità risiedevano silenziosamente a Takamagahara, l'armonia e la struttura dei cieli erano saldamente stabilite. Ciò, a sua volta, preparò la strada agli dei che avrebbero assunto il compito di plasmare il regno terreno.

- Passaggio del testimone ai creatori

Con l'equilibrio e le fondamenta del mondo invisibile ormai completati, la narrazione della creazione avanzava verso una fase più tangibile e attiva.

Al centro di questa fase successiva ci sono Izanagi (Izanagi no Mikoto) e Izanami (Izanami no Mikoto), le due divinità a cui era stato affidato il grande compito di creare l'arcipelago giapponese.

Sarebbero discese dal cielo sulla terra, dando avvio all'atto divino di "Kuniumi" – la nascita della terra del Giappone.

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- Capitolo 2: Izanagi e Izanami - La nascita della Terra

Il ponte galleggiante del cielo e l'inizio della creazione
In principio, il mondo era ancora in uno stato caotico, coperto solo da un mare infinito.
Per continuare il processo di creazione, gli dei decisero di dare vita a due nuove divinità.

Queste divinità erano il dio maschile Izanagi e la dea femminile Izanami.

Gli dei di Takama-ga-hara (L'Alta Pianura del Cielo) affidarono a Izanagi e Izanami un'importante missione:
"Dare forma a questo mondo informe in una terra solida".

Per aiutarli in questo compito, ricevettero una lancia sacra, Ame-no-Nuboko (la Lancia Celeste Gioiello) e furono inviati ad Ame-no-Ukihashi (il Ponte Galleggiante del Cielo), un ponte divino che collegava cielo e terra.

In piedi su questo ponte, Izanagi e Izanami immersero la lancia nel mare caotico sottostante e ne agitarono le acque.

Mentre sollevavano la lancia, gocce di acqua salata gocciolarono e si indurirono, formando la prima isola: l'isola di Onogoro (che si ritiene essere l'odierna isola di Awaji).

Felici della loro creazione, decisero di creare altre isole per plasmare il mondo.

- Il Matrimonio Divino - La Nascita della Vita
Sebbene a Izanagi e Izanami fosse stata affidata la missione della creazione, non erano ancora sposati.
Per formalizzare la loro unione, celebrarono un sacro rituale nuziale.

Girarono intorno al Pilastro Celeste Augusto (Ame-no-Mihashira) in direzioni opposte, incontrandosi dall'altra parte.

Incontrandosi, Izanami parlò per prima:
"Che bell'uomo sei!"

Izanagi allora rispose:
"Che bella donna sei!"

Così, i due si unirono come marito e moglie.

Tuttavia, c'era un errore in questo rituale.
Secondo l'ordine corretto, l'uomo avrebbe dovuto parlare per primo, ma invece Izanami parlò prima di Izanagi.
Di conseguenza, la loro primogenita, Hiruko (la bambina-sanguisuga), nacque deforme e non fu accettata tra gli dei.

Riconoscendo il loro errore, ripeterono il rituale correttamente e ripresero la creazione della terra.

La nascita dell'arcipelago giapponese
Dalla loro unione, Izanagi e Izanami diedero vita alle "Grandi Otto Isole" (Oyashima), che costituiscono il nucleo del Giappone:

Awaji
Shikoku
Oki
Kyushu
Iki
Tsushima
Sado
Honshu
Dopo aver completato la terra, iniziarono a creare varie divinità che governavano gli elementi naturali come il vento, il mare, le montagne e il fuoco.

- La nascita degli Dei della Natura
Dopo aver formato le isole, Izanagi e Izanami generarono degli dei per governare gli elementi del mondo naturale:

Shinatsuhiko – Dio del Vento

Owatatsumi – Dio del Mare

Oyamatsumi – Dio delle Montagne

Kagutsuchi – Dio del Fuoco

Con la nascita di queste divinità, il mondo prese forma e la fondazione del Giappone fu completata.

- L'inizio della tragedia - Il Dio del Fuoco e la morte di Izanami
Mentre Izanagi e Izanami continuavano la loro creazione divina, la loro ultima progenie diede vita a una grande tragedia.
Questo era il Dio del Fuoco, Kagutsuchi.

Nel momento in cui Kagutsuchi nacque, il suo fuoco ardente bruciò il corpo di Izanami, causandole grande sofferenza.
Alla fine, soccombette alle ferite e morì.

Devastato dalla perdita dell'amata moglie, Izanagi sprofondò in un profondo dolore.

Sopraffatto dalla rabbia, estrasse la spada e uccise Kagutsuchi.
Dal sangue versato da Kagutsuchi nacquero nuove divinità, ma per Izanagi nulla di tutto ciò aveva più importanza.

Il suo cuore era colmo di un solo pensiero:

"Devo riportare indietro Izanami."

Così, Izanagi intraprese un pericoloso viaggio verso Yomi-no-Kuni (La Terra dei Morti) per recuperare Izanami.

Sebbene il Giappone fosse stato formato, la morte di Izanami segnò l'inizio di un nuovo capitolo nel mito: un viaggio oltre la vita stessa.

 

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- ​​Capitolo 3: La nascita degli dei e la tragedia – La terra di Yom

Viaggio nella terra di Yomi – Alla ricerca della sua amata moglie
Dopo aver perso la sua amata moglie, Izanami, Izanagi non riusciva più a sopportare di stare senza di lei. Determinato a riportarla indietro, partì per Yomi no Kuni, la terra di Yomi, dove risiedono i morti.

Yomi no Kuni era un regno di oscurità, un luogo proibito dove vivevano le anime dei morti e a nessun essere vivente era permesso di entrare. Nonostante ciò, Izanagi si addentrò nelle profondità di questo oscuro mondo sotterraneo, cercando di riunirsi con Izanami.

Riunione a Yomi no Kuni – La promessa proibita
Nelle profondità di Yomi no Kuni, Izanagi trovò finalmente Izanami. Disperato, la implorò:
"Torniamo insieme nel mondo dei vivi."

Tuttavia, Izanami rispose con tristezza:
"Ho già mangiato il cibo di Yomi no Kuni. Per questo motivo, non posso più tornare nel mondo dei vivi."

Nella mitologia giapponese, c'è la credenza che una volta consumato il cibo degli inferi, si rimanga legati ad esso per sempre. Questo concetto è simile al mito greco di Persefone, dove mangiare cibo degli inferi impedisce di uscirne.

Ancora riluttante ad arrendersi, Izanagi implorò un modo per riportarla indietro.

Izanami rispose:
"Chiederò il permesso agli dei di Yomi no Kuni, ma nel frattempo, non devi guardarmi."

Izanagi acconsentì ad aspettare. Tuttavia, col passare del tempo, ansia e dubbi si insinuarono nel suo cuore. Incapace di contenere la curiosità, ruppe la promessa e accese un fuoco per vederla.

Con suo orrore, Izanami, un tempo bellissima, si era trasformata in una figura decomposta, il cui corpo brulicava di vermi. Ancora più terrificante, gli dei del tuono avevano preso dimora nella sua forma in putrefazione.

Sopraffatto dalla paura, Izanagi fuggì terrorizzato. Infuriato per il suo tradimento, Izanami evocò le Yomotsu-shikome (Megere di Yomi) per inseguirlo.

Izanagi corse disperatamente verso l'uscita di Yomi no Kuni, la Yomotsu Hirasaka. Giunto sulla soglia, usò la sua ultima risorsa: fece rotolare un enorme masso attraverso l'ingresso, sigillando il confine tra gli inferi e il mondo dei vivi.

Da dietro il masso, Izanami urlò furioso:
"Se fai questo, manderò mille persone allo Yomi ogni giorno"

Al che Izanagi rispose:
"Allora farò in modo che millecinquecento persone nascano ogni giorno"

Questo scambio simboleggia l'equilibrio tra vita e morte nella mitologia giapponese: mentre la morte è inevitabile, nuova vita continua a nascere, mantenendo l'armonia nel mondo.

Il ritorno dallo Yomi no Kuni e il Rituale di Purificazione (Misogi)
Essendo fuggito dagli inferi, Izanagi si rese conto di essere stato contaminato dalla contaminazione (kegare) dello Yomi no Kuni. Per purificarsi, eseguì un misogi (purificazione rituale) in un fiume sacro.

Mentre si lavava il corpo, diede alla luce numerose divinità. Tra queste, le più importanti erano i Tre Nobili Bambini (San-kishin):

Amaterasu – La dea del sole, nata dall'occhio sinistro di Izanagi. Le fu affidato il governo di Takamagahara (l'Alta Pianura del Cielo).
Tsukuyomi – Il dio della luna, nato dall'occhio destro di Izanagi. Gli fu concesso il dominio sulla notte.
Susanoo – Il dio delle tempeste e del mare, nato dal naso di Izanagi. Gli fu assegnato il controllo sui mari e sugli oceani.
Queste tre divinità avrebbero poi svolto ruoli cruciali nei capitoli successivi del mito.

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- Capitolo 4: La nascita di Amaterasu, Tsukuyomi e Susanoo - Il destino degli dei

Izanagi assegnò ai Tre Nobili Bambini i rispettivi ruoli: Amaterasu governava i cieli, Tsukuyomi governava la notte e Susanoo controllava i mari.

Tuttavia, i loro destini non sarebbero stati sereni, soprattutto per Susanoo, che avrebbe presto dovuto affrontare grandi prove.

- La nascita di Amaterasu e il suo dominio sul sole

(Art.Mochida daisuke)

Amaterasu, una delle divinità più importanti della mitologia giapponese, divenne la sovrana di Takamagahara, il regno celeste. Il suo splendore illuminava i cieli e la terra, portando luce e vita al mondo.

Il suo nome, Amaterasu Omikami, significa "la grande dea che splende nei cieli". Era venerata come fonte di luce e vita, e si diceva che la sua influenza determinasse il ciclo del giorno e della notte.


- La nascita di Tsukuyomi e il suo dominio sulla Luna

(Art.Mochida daisuke)

Mentre Amaterasu governava il sole, a Tsukuyomi fu affidato il governo della notte. Tuttavia, il suo rapporto con Amaterasu si sarebbe presto inasprito.

Un giorno, Tsukuyomi fu invitato a un sontuoso banchetto a Takamagahara, ospitato da Uke Mochi, la dea del cibo. Per offrirgli un pasto, Uke Mochi estrasse magicamente del cibo dalla sua bocca.

Disgustato da quello che considerava un atto profano, Tsukuyomi si infuriò e uccise Uke Mochi sul colpo.

Quando Amaterasu lo venne a sapere, si infuriò e dichiarò:
"Non ti rivedrò mai più!"

Da quel momento in poi, Amaterasu e Tsukuyomi furono separati per sempre: si diceva che questo fosse il motivo per cui il giorno e la notte non esistessero più.

- L'incoscienza e l'esilio di Susanoo

(Art.Mochida daisuke)

A differenza dei suoi fratelli, Susanoo era selvaggio e distruttivo. Piangeva costantemente per la madre defunta, Izanami, e il suo dolore si trasformò in violenti scoppi d'ira. Provocò terremoti, prosciugò fiumi e distrusse raccolti, portando caos sulla terra.

Infuriato per le sue azioni sconsiderate, Izanagi bandì Susanoo da Takamagahara.

Prima di andarsene, Susanoo cercò di salutare sua sorella, Amaterasu. Tuttavia, la sua presenza a Takamagahara divenne presto fonte di disturbo.

Il suo comportamento rude e la sua natura distruttiva portarono a un evento catastrofico: la Dea del Sole si nascose.

- La Dea del Sole si nasconde – Il mito di Amano-Iwato

A causa delle azioni sconsiderate di Susanoo, Amaterasu si ritirò nella Grotta di Amano-Iwato (Grotta della Roccia Celeste), facendo sprofondare il mondo nell'oscurità. Senza la sua luce, i raccolti appassirono e l'equilibrio della natura fu gettato nel caos.

Gli dei, disperati nel tentativo di ristabilire l'ordine, escogitarono un piano:

La dea Ame-no-Uzume eseguì una danza vivace davanti alla grotta, facendo ridere gli dei.

Uno specchio fu posizionato fuori dalla grotta, ingannando Amaterasu e facendogli credere che fosse apparsa un'altra divinità radiosa. Ame-no-Tajikar tirò fuori Amaterasu con la forza, restituendo la luce al mondo.

Questo evento fu in seguito celebrato attraverso kagura (danze sacre) nei rituali shintoisti.

- L'esilio di Susanoo e l'uccisione di Yamata no Orochi

 

 

Come punizione per le sue azioni, Susanoo fu esiliato definitivamente da Takamagahara e scese nel regno terreno.

Dopo aver vagato, arrivò nella provincia di Izumo (oggi prefettura di Shimane), dove incontrò una famiglia in difficoltà.

La figlia della coppia, Kushinada-hime, stava per essere sacrificata al mostruoso Yamata no Orochi, un serpente a otto teste che esigeva una fanciulla come tributo ogni anno.

Susanoo fece un'offerta:
"Se mi dai Kushinada-hime in sposa, ucciderò il serpente."

Per sconfiggere Orochi, Susanoo escogitò un'astuta strategia: preparò lo Yashiori no Sake, un sakè estremamente potente, e lo posizionò in otto punti. Quando il serpente bevve il sakè, ne rimase inebriato, permettendo a Susanoo di ucciderlo.

Mentre tagliava la coda della bestia, trovò una spada sacra: Kusanagi no Tsurugi (la Spada Tagliaerba). Questa spada sarebbe poi diventata una delle Tre Insegne Imperiali del Giappone.

Dopo aver sconfitto Orochi, Susanoo si stabilì a Izumo e sposò Kushinada-hime, segnando l'inizio del Mito di Izumo.

 

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Con il regno celeste ormai in ordine, Amaterasu prese una decisione fatale:

"È tempo di mandare un dio a governare la terra".

Il mito era tutt'altro che concluso: la vera storia del Giappone stava per iniziare.

Prossimo: La discesa del nipote celeste – Tenson Kōrin
Gli dei hanno creato questo mondo. Ma chi è veramente degno di governarlo?

La risposta si trova nel prossimo capitolo di questa mitologia epica.

 

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